mercoledì 30 marzo 2016

Mototour oltrepo...



Una giornata speciale quella di domenica 28 luglio.
Speciale perchè dopo tanti preparativi è arrivato il momento del test; speciale perchè ho ritrovato amici veri, speciale perchè la Casa motociclistica che crea sogni ci ha affidato tre moto che hanno fatto girare la testa agli amici motociclisti che abbiamo incrociato più di quanto possa fare una bella donna. BIMOTA DB5, BIMOTA DB9 E BIMOTA TESI.
Avevo preparato il giro con il mio Beverly 400, che, seppur performante per la sua categoria, sempre scooter è, e l'idea di stravolgere il tutto, portando a spasso una moto da 162 CV per 170 KG mi preoccupava non poco.
In mio aiuto è venuto l'Amico Fabrizio Jelmini, fotografo ma anche un puro della guida, uno da Milano Taranto, da Motogiro, da AUDAX 2014: si presenta con una splendida R65 . Ed ecco che tutto torna al posto giusto.
Con lui Giorgio Violino, , Antonio Benedetti con Marika, sua compagna di viaggio, sulla Ducati e nella vita, Matteo Campanini, editore appassionato di moto e di piste (tanto di suo nella nuova Tazio Nuvolari di Cervesina) e last but not least,  Andrea Bertelegni , Consulente Events&Marketing presso Bimota
Rimettiamo in moto l'Oltrepo ©, un viaggio alla scoperta di colori, sapori, storia, valli e...relax. E il nostro viaggio ha mantenuto tutte le aspettative anche se, lo ammetto, tanto altro ancora poteva essere mostrato.
La partenza dalla piazza del Duomo di Voghera , il passaggio lento in San Ponzo, la sosta a Varzi, l'Alta Valle Staffora, fino alle sue sorgenti, il passaggio da Brallo e poi dalla scuola federale tennis di Pregola, la sella del Passo della Scaparina , ove sorgeva l'antico convento che per secoli ha rappresentato il  ricovero per i pellegrini in marcia verso l'abbazia di San Colombano in Bobbio, la breve sosta alla Pernice Rossa, dove i tour di Promofast prevedono il pernottamento e quindi il pranzo in osteria, alla Frasca di Menconico: non solo pane e salame, ma prelibatezze dell'Oltrepo, con lardo e pancetta invecchiati direttamente nella cantina della Frasca, agnolotti di stufato, riso ai funghi porcini della zona, una tagliata al coppo e la squisita pernice alle erbe. Vino buono ( ma devo dire che siamo stati bravissimi, meno di un bicchiere a testa, complice il caldo ma, prima di tutto , il senso di responsabilità che tutto il gruppo ha dimostrato alla grande).
Poca la voglia di ripartire, consapevoli del fatto che la partenza dopo il pranzo rappresenta sempre l'inizio del ritorno. E poi la paura di rientrare nella "bassa" con una temperatura percepita di oltre 42°. E allora si punta ancora in alto, verso il passo del Penice, dove abbiamo dato un po più di gas, ma giusto il tempo di capire che assolutamente non ne vale la pena; alla fontanella, che tutti i motociclisti conoscono, al curvone a destra ci siamo ritrovati di fronte diverse vetturae parcheggiate contromano sulla sede stradale. Grande spavento e , ancora una volta, la dimostrazione di assoluta mancanza di rispetto di qualcuno verso la sicurezza altrui. Non solo da censurare, ma da denunciare (fatto).
Dal Penice (con sosta d'obbligo per soddisfare la curiosità dei tanti motociclisti presenti) giù verso Bobbio e deviazione su Casa Matti e Romagnese. Sosta a Zavattarello per ammirare il magnifico castello del X° secolo (http://www.zavattarello.org/castello_storia.html). Breve test drive delle Bimota da parte di tutti i partecipanti al tour e ripartenza verso lo splendido borgo di Fortunago.
Il condizionatore de La Pineta ci è venuto in aiuto, quando ancora alle 17 , incredibilmente per la location, il termometro segnava  37°.
Discesa verso Godiasco, con sosta alla bellissima Pieve di San Zaccaria, probabilmente del XII° secolo ma certamente magnifica.
L'arrivo a Salice Terme, con mega gelato d'obbligo e folla di motociclisti attorno alle nostre moto.
Certo, le "nostre" moto, opere d'arte, potenza allo stato puro che ci hanno accompagnato in questa lunga giornata. Della mia Brivido posso dire che 162 Cv sono tanti  certo, se non sai usarli o se li vuoi usare dove non si può. Difficile tenere a freno la voglia di aprire, ma vi assicuro che è stata un'esperienza davvero piacevole. 
Un abbraccio, un arrivederci, un grazie grande come grande è la mia soddisfazione per aver fatto conoscere una terra che amo, la mia terra, l'Oltrepò...






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